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L’introduzione dell’automation è stata una svolta importante nel mondo dell’email marketing e ha permesso di apportare dei cambiamenti nell’invio delle comunicazioni. Infatti, fino a quel momento, si seguiva una logica one-shot, ovvero la creazione di ogni campagna veniva fatta e inviata manualmente ai contatti.

Grazie a questo sistema, le aziende hanno potuto stabilire una comunicazione più efficace ed efficiente con i clienti, sfruttando invii automatici di messaggi al verificarsi di certe condizioni.

Cos’è l’email marketing automation?

L’email marketing automation permette di inviare e programmare le campagne attraverso degli automatismi, ovvero regole che indicano azioni specifiche da compiere al verificarsi di certe condizioni.

Grazie alla raccolta dei dati relativi a ciascun contatto si può orientare l’email in base, ad esempio, ai dati anagrafici, comportamentali, geografici o riguardanti il rapporto con il brand.

I primi passi dell’email automation

Per poter iniziare a muovere i primi passi nel mondo dell’automation, è necessario conoscere alcuni vocaboli chiave che si incontrano spesso nell’utilizzo di questa strategia.

Workflow, è il primo tra tutti. Si intende una sequenza di processi che caratterizzano ogni campagna di email marketing. Ogni workflow è composto da messaggi, tempi di attesa tra un messaggio e l’altro e condizioni di innesco di ciascuno di essi.

Si utilizza drip campaign per indicare workflow semplici con email caratterizzate dallo stesso layout e call-to-action. Un esempio di drip campaign di riattivazione può essere:

  • Prima email [Giorno 1]
    Invito a riattivare la sottoscrizione.
  • Seconda email [Giorno 14]
    Sollecito e invio coupon.
  • Terza email [Giorno 30]
    Ultimo sollecito e invio di coupon con sconto maggiore.

Come utilizzare l’automation

Come detto anche in precedenza, l’automation permette di profilare i contatti a seconda di molti fattori, come ad esempio gli interessi o i dati anagrafici. Questo processo si attiva al verificarsi di una condizione specifica che dà il via alla campagna.

Prima di avviare una qualsiasi campagna, è importante assicurarsi di star gestendo correttamente il proprio database. È fondamentale essere certi della qualità della lista dei contatti con cui si comunica, sia in ottica di engagement, sia in ottica di GDPR.

Una volta avviata la campagna, si costruisce un flusso di email automatiche impostando le specifiche per i contatti. Possono esserci sia workflow preimpostati e dunque basati sulle best practice dell’email marketing, ma anche workflow personalizzati, per poter strutturare al meglio il flusso di comunicazione a seconda delle caratteristiche dei nostri interlocutori.

Per poter agire ancora con più precisione, si possono scegliere giorni e ricorrenze per poter coinvolgere l’utente. Ad esempio, dopo un arco temporale prestabilito, se l’utente non ha ancora aperto l’email, si può scegliere di inviare un messaggio di re-engagement. Alcuni tra i momenti in cui si inviano maggiormente messaggi automatici riguardano iscrizioni, l’acquisto di un prodotto o servizio oppure registrazioni a qualsiasi attività online.

Al termine della campagna, è necessario creare un report che permette di avere una situazione aggiornata in merito alle performance delle email, in modo tale da poter migliorare i risultati.

Un esempio di workflow

Un esempio di questo processo di automation e di workflow potrebbe essere:

  • Invio di un’email di benvenuto personalizzata in base alle caratteristiche dell’utente e al contesto;
  • Si prosegue con una sequenza di email automatiche che partono dall’azione che ha scatenato l’automation, come può esserlo, ad esempio, l’iscrizione alla newsletter;
  • In questo caso, dopo un certo arco temporale, ricordiamo all’utente di usufruire del servizio e in base alla risposta, si procede con un remind per la scadenza della prova;
  • Si procede in questo modo fino ad arrivare alla parte finale del workflow in cui troviamo un utente interessato al servizio e che dunque farà parte del cluster di abbonati.

Perché utilizzare l’automation?

Sono tanti i vantaggi nell’utilizzo dell’email marketing automation. Ma quali sono i principali?

Per prima cosa, questa strategia consente di inviare il contenuto giusto alla persona giusta, grazie alla profilazione e alla personalizzazione analizzata in precedenza. Questo è fondamentale perché aumenta l’engagement dell’utente, ma non solo: chi utilizza l’automation, oltre a risparmiare tempo e ad essere più efficienti nell’invio di comunicazioni, riesce ad ottenere un tasso di conversione più alto di circa 53% (fonte: Aberdeen) rispetto a chi non la utilizza.

Oltre a ciò, secondo uno studio del Nucleus Research, l’automation apporta un incremento del 14,5% nella produttività commerciale e una riduzione del 12,2% delle spese di marketing, dati interessanti e da non sottovalutare nell’utilizzo di questa strategia.

Dunque, l’email marketing automation è un metodo molto utile che permette di sviluppare strategie customer oriented grazie alla profilazione, alla personalizzazione e al conseguente invio di comunicazioni ben mirate al target di riferimento. In questo modo, si utilizzano i dati in possesso che riguardano l’utente per migliorare l’efficacia della campagna, la quale sarà maggiore, così come la performance della strategia di email marketing.